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Accordo per il Mezzogiorno

Lo scorso 14 ottobre  Il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, il segretario generale della CGIL Maurizio Landini, il segretario generale della CISL Annamaria Furlan e il segretario generale della UIL Carmelo Barbagallo hanno sottoscritto un documento congiunto sulle priorità per il rilancio del Mezzogiorno (allegato).

Confindustria CGIL CISL UIL condividono l’idea che il ritorno dell’Italia su uno stabile sentiero di crescita sia strettamente legato al rilancio economico del Mezzogiorno, che rappresenta un pezzo importante dell’economia nazionale ma che mostra le due principali leve di sviluppo, l’impresa e il lavoro, ancora sottoutilizzate, e con alcuni fra i principali fattori di sviluppo, come le infrastrutture,  e la capacità della Pubblica Amministrazione, con ampi margini di miglioramento.

Perciò ritengono che l’attuale fase economica necessiti di uno sforzo ulteriore di promozione di investimenti, pubblici e privati, orientati all’innovazione, al potenziamento delle infrastrutture, alla competitività, all’inclusione sociale e al miglioramento dei servizi pubblici per imprese e cittadini: individuano, infatti, nello sviluppo economico e sociale e nella creazione di opportunità di lavoro di qualità la strada prioritaria per il superamento dei divari e  il contrasto alla povertà.

Tale azione deve puntare a:

•   determinare le condizioni per lo sviluppo economico occupazionale e sociale dei territori;

•        moltiplicare numero e risultati delle imprese ad alto contenuto di innovazione, di investimenti e di conoscenza, che possano costituire un crescente bacino di richiesta ed assorbimento di nuovo lavoro qualificato;

•        migliorare la qualità della vita dei cittadini meridionali.

A tal fine, individuano cinque ambiti di intervento:

·        L’innovazione, l’irrobustimento, la sostenibilità, l’apertura internazionale e la crescita dimensionale delle imprese, anche attraverso strumenti come il Credito d’imposta per gli investimenti e la garanzia pubblica, e il potenziamento della relazione tra università ed impresa, per favorire trasferimento tecnologico e digitalizzazione dei processi produttivi;

·        L’incremento delle opportunità di lavoro generate da uno sviluppo sostenibile e da migliori servizi pubblici, soprattutto a beneficio di giovani e donne, anche per contrastarne l’abbandono dei territori, attraverso strumenti di incentivo all’occupazione stabile, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, un migliore incontro tra domanda e offerta di lavoro e il miglioramento delle competenze dei lavoratori;

·        Il rafforzamento del sistema di istruzione e di formazione nel Mezzogiorno, attraverso un piano che fissi obiettivi di miglioramento a medio termine di innalzamento delle competenze, di riduzione dell’abbandono, di rafforzamento dell’istruzione tecnica e universitaria, di ampliamento dei servizi educativi dell’infanzia e del tempo pieno;

·        Il rilancio degli investimenti pubblici, per rafforzare la dotazione e la qualità delle infrastrutture meridionali, a partire da quelle di trasporto, logistica e mobilità e per la tutela e l’assetto del territorio, e per il miglioramento dei servizi alle imprese (rifiuti, energia, ambiente, acqua, banda larga….) e ai cittadini (salute e istruzione);

·        Una Pubblica Amministrazione più efficiente, più capace di gestire e attuare efficaci politiche di sviluppo (a cominciare dalla politica di coesione) e di garantire i livelli essenziali delle prestazioni nei servizi: tale obiettivo dovrà essere perseguito attraverso specifici piani di rafforzamento amministrativo (finanziati con risorse per la coesione) per individuare gli ambiti di miglioramento attesi, e tramite azioni di formazione e di opportuno potenziamento degli organici.

Individuano in un incremento della spesa ordinaria e nella accelerazione della spesa aggiuntiva (nazionale e comunitaria) la fonte finanziaria per sostenere questa azione. A tal fine, ritengono utile un migliore coordinamento della programmazione e dell’attuazione degli interventi finanziati con risorse per la coesione, procedendo alla eventuale riprogrammazione dei Patti attuativi del Masterplan per il Sud e dei Programmi non performanti, laddove necessario, e una concentrazione delle risorse sugli ambiti prioritari individuati.

Richiamano l’opportunità dello scorporo della spesa per investimenti dal Patto di Stabilità europeo e la necessità di una adeguata disponibilità di cassa per i relativi capitoli di spesa nella prossima Legge di bilancio.

Propongono l’istituzione di una Cabina di Regia tra Governo e Regioni, aperta al confronto con Confindustria CGIL CISL UIL, con il compito di accompagnare, a livello nazionale, sovra-regionale e regionale, la corretta attuazione della strategia.

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