Il 15 gennaio scorso il Ministero dello Sviluppo Economico ha presentato la proposta di regole applicative del Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica, istituito dal Dlgs 102/2014 e disciplinato dal decreto interministeriale 22 dicembre 2017.
Come noto, il Fondo ha lo scopo di favorire gli interventi necessari per il raggiungimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica, promuovendo il coinvolgimento di istituti finanziari e investitori privati come le ESCo sulla base di un’adeguata condivisione dei rischi.
In particolare, il Fondo sostiene i seguenti interventi di efficienza energetica realizzati dalle imprese, ivi comprese le ESCO, e dalla Pubblica Amministrazione, su immobili, impianti e processi produttivi:
- la riduzione dei consumi di energia nei processi industriali,
- la realizzazione e l’ampliamento di reti per il teleriscaldamento,
- l’efficientamento di servizi ed infrastrutture pubbliche, inclusa l’illuminazione pubblica
- la riqualificazione energetica degli edifici.
Al momento il Fondo, la cui gestione è affidata ad Invitalia, può contare su una dotazione finanziaria di 185 milioni di euro, che sono stati già impegnati, per un totale stimato al 31 dicembre 2020 di 310 milioni di euro.
A questo dovrebbe aggiungersi un ulteriore incremento di 80 mln€ l’anno nel periodo 2021-2030 secondo la previsione della proposta di Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, recentemente trasmesso a Bruxelles.