Con la circolare n. 38562 del 31 gennaio 2020 dal titolo “Accisa sull’energia elettrica: sistemi di accumulo su impianti di produzione alimentati da fonte rinnovabile fotovoltaica“, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha chiarito i profili fiscali derivanti dalla presenza degli inverter e dalla presenza dei sistemi di accumulo di energia elettrica installati negli impianti di produzione da fonte rinnovabile fotovoltaica, ai sensi della Norma CEI 0-21 “Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti BT delle imprese distributrici di energia elettrica“.

L’inverter è un’apparecchiatura tipicamente statica che è impiegata per la conversione della corrente continua in corrente alternata mentre il sistema di accumulo è un insieme di dispositivi, apparecchiature e logiche di gestione e controllo, funzionale ad assorbire e rilasciare energia elettrica, previsto per operare in maniera continuativa in parallelo con la rete di distribuzione o in grado di comportare un’alterazione dei profili di scambio con la rete stessa.

Sebbene l’art. 54, comma 1 del T.U. Accise faccia ricomprendere nel perimetro dell’Officina elettrica il “complesso degli apparati di produzione, accumulazione, trasformazione e distribuzione dell’energia elettrica…”, l’Agenzia delle Dogane sottolinea come ogni comma dell’art 52 del T.U. Accise considera come potenza “fiscalmente rilevante” quella squisitamente correlata agli apparati di produzione.

Pertanto l’eventuale presenza di un sistema di accumulo in un impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile fotovoltaica non impatta in alcuna maniera sul calcolo della potenza ai sensi dell’art.52, comma 2, lettera a) del T.U. Accise. La potenza erogabile dai medesimi impianti è quindi limitata dalla potenza nominale dell’inverter, qualora essa sia minore della somma delle potenze dei singoli moduli fotovoltaici.

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