“Ci domandiamo” – ha dichiarato Angelo Carlini Presidente ASSISTAL“in quale mondo vivono i componenti della Commissione Consultiva Centrale per il rilevamento dei costi dei materiali, che opera presso il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS). Abbiamo visionato il documento prodotto e constatiamo che, a loro parere, l’universo dei materiali interessati dagli aumenti è rappresentato solo da 56 voci. Come se non bastasse, gli aumenti registrati non rispecchiano gli aumenti reali del 40, 50 e 60% che le nostre imprese stanno subendo da moltissimi mesi. L’obiettivo doveva essere quello di aiutare le imprese in una fase di ripartenza e, invece, siamo dinanzi all’ennesima montagna che partorisce il topolino. Ci sono imprese che non riescono a sostenere questi aumenti e a rispettare i contratti pubblici stipulati, con l’implicazione che presto chiuderanno i battenti a discapito della prosecuzione dei lavori e dei lavoratori coinvolti.  È un documento inaccettabile e necessita di essere integrato con i materiali che vengono effettivamente utilizzati dal mercato della costruzione degli impianti e dei servizi energetici, a partire dalle rilevazioni degli aumenti registrati per l’energia elettrica e il gas naturale. È fuori da ogni logica risolvere la questione con una mera media matematica di dati disomogenei forniti dagli Enti consultati dal Ministero; così facendo si dimostra solamente di non avere idea delle difficoltà che stanno attraversando le imprese.”

“Pertanto” – ha concluso Carlini – “non solo non vi è alcuna traccia del decreto ministeriale e delle relative istruzioni per la presentazione delle richieste di compensazione da parte delle imprese, ma prima ancora è necessaria una tempestiva integrazione dell’elenco dei materiali e dei relativi aumenti, con riferimento ai numerosi beni e prodotti che riguardano le attività del nostro comparto. Il Presidente Draghi aveva annunciato mesi fa che era giunto il momento di dare soldi alle imprese e sono sicuro che non intendeva riferirsi al fondo di 100 milioni stanziato.  Da mesi denunciamo le difficoltà operative delle imprese, determinate dal caro materiali, e non possiamo condividere questa strada di interventi parziali e limitati. La situazione è grave e per tale ragione ribadiamo la necessità di un intervento finanziario straordinario e risolutivo, onde evitare di compromettere la ripartenza e la realizzazione del PNRR”.

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