“Finalmente dopo molti mesi” – ha dichiarato Angelo Carlini, Presidente ASSISTAL – “notiamo che c’è da parte del Governo la presa di coscienza della gravità del problema legato al caro-materiali: si è passati infatti dai 100 milioni dei fondi di compensazione ad un investimento complessivo di 10 miliardi per tutto il settore fino al 2026. Nell’analizzare però, le risorse stanziate non possiamo non notare come ben 7,5 miliardi siano destinati per le opere future e che nulla è previsto per le opere realizzate nel 2021. Questo approccio, ci lascia intendere che nell’intenzione del Governo si sia guardato più ai prossimi anni che al presente, laddove sarebbe stato più efficace agire nell’immediato per rimediare alla crisi finanziaria delle imprese del settore alle prese con un mercato fuori controllo dal secondo semestre del 2020.”

“Inoltre” – ha concluso Carlini – “nei passaggi parlamentari per la conversione del decreto, avanzeremo le nostre proposte sulle criticità ancora esistenti, onde evitare l’introduzione di norme inadeguate come nei precedenti provvedimenti. In particolare, la nostra attenzione è rivolta all’individuazione delle voci oggetto delle compensazioni: finora si è fatto ricorso ad un paniere limitato che non comprende moltissime voci di uso comune per il nostro comparto, determinando l’impossibilità di accedere alle formule compensative. A tal proposito, attendevamo entro la fine di aprile, l’introduzione di una nuova metodologia per le rilevazioni e un allargamento del paniere da parte dell’Istat. Senza questo passaggio decisivo, le risorse stanziate non serviranno a dare respiro a tutte le imprese del settore delle costruzioni.”

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