A seguito di richieste di chiarimento pervenute circa lo smaltimento dei DPI – mascherine e guanti, impiegati nei luoghi di lavoro diversi dalle strutture sanitarie, segnaliamo che:

– la circolare del Ministero della Salute n. 5443 del 22/02/2020 specifica che i DPI utilizzati per le attività di pulizia dei locali non sanitari potenzialmente contaminati in cui hanno soggiornato persone affette da Coronavirus: “dopo l’uso, i DPI monouso vanno smaltiti come materiale potenzialmente infetto”;

– il rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità recante “Indicazioni ad interim per la gestione dei rifiuti urbani in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus sars-cov-2”, aggiornata al 31 marzo 2020, precisa che:

“Per le abitazioni in cui non sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria, si raccomanda di mantenere le procedure in vigore nel territorio di appartenenza, non interrompendo la raccolta differenziata. A scopo cautelativo fazzoletti o carta in rotoli, mascherine e guanti eventualmente utilizzati, dovranno essere smaltiti nei rifiuti indifferenziati.”

“Nelle abitazioni in cui sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria, sia interrotta la raccolta differenziata, ove in essere, e che tutti i rifiuti domestici, indipendentemente dalla loro natura (vetro, metallo, rifiuti organici, plastica), includendo fazzoletti di carta, carta in rotoli, teli monouso, mascherine e guanti, siano equiparati a rifiuti indifferenziati e pertanto raccolti e conferiti insieme.”

Tutto ciò premesso, si potrebbe concludere che le mascherine e i guanti impiegati in ambienti di lavoro diversi dalle strutture sanitarie possano essere conferiti al gestore del servizio nella frazione di rifiuti indifferenziati.

Qualora fossero necessarie modalità di gestione più cautelative, tali rifiuti dovrebbero essere gestiti come rifiuti speciali equivalenti a quelli prodotti dalle strutture sanitarie, disciplinati dal DPR 254/2003. In questo caso, i rifiuti andrebbero raccolti in idonei imballaggi a perdere anche flessibili, di colore diverso da quelli utilizzati per i rifiuti urbani, e gestiti con le stesse modalità dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo avvalendosi di un’azienda specializzata per la raccolta, il trasporto e lo smaltimento di questi rifiuti speciali (codice CER 180103* “rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni”).

Tutto ciò premesso informiamo che al momento alcune Regioni quali Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna hanno precisato che i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) utilizzati all’interno di attività economiche per la tutela da COVID-19, quali mascherine e guanti, devono essere assimilati agli urbani ed in particolare devono essere conferiti al gestore del servizio nella frazione di rifiuti indifferenziati.” ed è in corso una fase interlocutoria con le istituzioni nazionali per trovare una soluzione in tutte quelle Regioni che non hanno ancora emanato disposizioni a riguardo.

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