Il Ministero del Lavoro, con notizia pubblicata sul proprio sito, rende noto che è arrivato l’ok della Commissione europea per l’esonero contributivo per le assunzioni di donne svantaggiate nonché per le trasformazioni dei relativi contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, previsto dalla Legge di bilancio 2021.
La misura ha come scopo principale quello di ridurre il costo del lavoro, in considerazione delle gravi difficoltà socio economiche a carico dei datori di lavoro privati e, al tempo stesso, di incentivarli ad assumere donne nella fase post pandemica.
Si ricorda che l’INPS con la circolare n. 32/2021 e con il messaggio n. 1421/2021, ha fornito indicazioni relative all’esonero per le assunzioni di donne lavoratrici svantaggiate effettuate nel biennio 2021-2022 previsto dall’articolo 1, comma 16, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 (legge di bilancio 2021).
Ai sensi del citato articolo 4, commi da 8 a 11, della legge n. 92/2012, sono riconducibili alla nozione di “donne svantaggiate” le seguenti categorie:
a) donne con almeno cinquant’anni di età e “disoccupate da oltre dodici mesi”;
b) “donne di qualsiasi età, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi”;
c) donne di qualsiasi età che svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e “prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi”.
d) donne di qualsiasi età, ovunque residenti e “prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno ventiquattro mesi”.
L’incentivo è pari, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, all’esonero dal versamento del 100 per cento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro annui.