Nell’evento del 19 maggio presso l’Università degli Studi di Perugia, è stato presentato il progetto HEHS legato allo sviluppo della filiera produttiva di biogas green che prende origine dalla coltivazione boschiva, ottenimento di biomasse, produzione di biometano e da questo bioidrogeno.

Si è visto che lo Storage di idrogeno è il punto critico della filiera di produzione soprattutto quando è abbinata alla produzione da rinnovabili non programmabili come ad esempio sorgente fotovoltaica, eolica.

Il biometano da biomassa presenta delle grandi potenzialità di produzione idrogeno (quindi bioidrogeno) senza contributo di energia elettrica ma per reforming con acqua attraverso la combustione di una minima quantità del biometano stesso. Da questo processo si ottiene come sottoprodotto della anidride carbonica riutilizzabile per le coltivazioni erbacee dei terreni oppure per applicazioni industriali che necessitano di CO2.

Il bilancio di CO2 che si ottiene è addirittura negativo, ovvero elimina più CO2 del ciclo naturale quindi si decarbonizza in maggior misura della sola sostituzione del combustibile da fossile a rinnovabile

Ancora dal processo del biodigestore di ottiene biochar, fertilizzante utile in agricoltura. La filiera detta è perciò in un equilibrio biologico e di economia circolare.

L’obiettivo di produzione per essere competitivi è di produrre idrogeno ad un costo minore di 5 €/kg, dalle ricerche in corso si è visto che si può arrivare a 3 €/kg. Per valutare la dimensione pratica ed economica, si può ricordare che un’auto con 1 kg di idrogeno percorre circa 100 km.

L’alternativa per produrre il medesimo idrogeno green ad un prezzo concorrenziale è da fotovoltaico con elettrolizzatori ed elettrolisi poi di acqua trattata. Dal punto di vista strategico come Paese l’Italia, in questo momento, non si ha capacità produttiva di così tanti elettrolizzatori per quanti ne sarebbero necessari. Ciò implica quindi che eventuali forme di incentivo comportano l’acquisto di tali impianti da altri paesi europei o da extra Europa con ricadute economiche non in Italia.

La produzione di bioidrogeno invece è una filiera tutta italiana e consentirebbe all’Italia di raggiungere l’obiettivo posto al 2030 anche prima di tale data, ovvero di produrre 1Mton di idrogeno (pari al 2% della domanda interna di energia) quando al momento attuale è di circa 400 kton di idrogeno. Mentre nel 2050 l’obiettivo dell’Italia è di produrre 5Mton di idrogeno (pari al 20% della domanda interna di energia).

Come confronto di dati di produzione si ha che con 12 kg di cippato di legno si ottiene 1 kg di idrogeno green senza energia elettrica.

A spingere in tale direzione saranno anche le quote progressive che verranno imposto di Carbon Tax per chi emette CO2 in Europa.

Alcune foto degli impianti prototipi funzionanti del Centro Ricerche sulle Biomasse di Perugia – Direttore prof. Franco Cotana.

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