Si sono svolte oggi presso le Commissioni Ambiente di Camera e Senato le audizioni dell’avv. Giancarlo Ricciardi, direttore generale di ASSISTAL, l’associazione di Confindustria che riunisce i Costruttori di Impianti e dei Servizi di Efficienza Energetica – ESCo e Facility Management. Le audizioni si sono svolte nell’ambito delle iniziative volte ad apportare modifiche al Codice dei contratti pubblici, riguardo in particolare le procedure di affidamento, revisione dei prezzi ed esecuzione degli appalti.
«Abbiamo accolto con favore l’iniziativa del correttivo del nuovo Codice dei contratti pubblici. Per questo motivo, auspichiamo che lo schema di decreto in esame possa essere integrato o migliorato in alcuni aspetti. A tal fine, oggi segnaliamo alcune integrazioni e migliorie proposte dell’Associazione» ha detto il direttore generale di ASSISTAL. «Mi riferisco in particolare alla proposta integrativa avanzata dall’Associazione circa la rivalutazione della responsabilità solidale nelle Associazioni temporanee di impresa verticali, vale a dire quelle ATI ove ciascun componente realizza una porzione di opera disomogenea rispetto alle altre mandanti dalla mandataria. Tale previsione rende l’istituto inaccessibile alle PMI mandanti, che si troverebbero ad assumere una alea eccessiva rispetto alla porzione di lavorazione loro assegnata». Ripristinando la responsabilità parziale in capo alle mandanti, si permetterebbe – ha spiegato Ricciardi – ad un numero maggiore di imprese e nello specifico le PMI, che a oggi hanno non riescono ad accedere ad appalti economicamente più rilevanti rispetto alla loro qualificazione, di partecipare e di crescere.
Tra le migliorie proposte, la revisione dei prezzi per la manodopera nel settore dei servizi. La revisione infatti dovrebbe interessare non solo il caro materiali ma anche il caro manodopera. «La quota percentuale dal 5% attualmente prevista dal Codice, esclusa dal calcolo revisionale, e il recupero dell’80% massimo dei costi, rendono il tutto molto oneroso per le imprese. Motivo per cui è necessario abbassare la quota percentuale del 5% almeno al 2% ed inserire la previsione del recupero del costo dei materiali ed in particolar modo del costo personale al 100%, con riferimento al CCNL di pertinenza del settore, vale a dire il Metalmeccanico e dell’Installazione di Impianti». Ciò in quanto – prosegue Ricciardi – nel comparto dei servizi i contratti sono di norma di lunga durata, mediamente dai 3 ai 10 anni, e il costo della manodopera sicuramente subisce dei rialzi in tali archi temporali, a causa dei rinnovi del CCNL.
In conclusione Ricciardi ha sottolineato la funzione positiva del Partenariato Pubblico Privato (PPP), strumento che consente di realizzare opere grazie a capitali privati. «Sarebbe un peccato se non riuscissimo a migliorare l’applicazione di questo istituto, che rappresenta uno strumento molto utile per efficientare il Paese e renderlo più in linea con gli obiettivi europei del New Deal. Infatti la procedura iniziale nella quale l’amministrazione che ha ricevuto la proposta di PPP è tenuta a renderla pubblica e ad attendere almeno 60 giorni al fine di ricevere eventuali ulteriori analoghe proposte da parte di altri operatori, rischia di disincentivare l’utilizzo dell’istituto». In particolare – conclude Ricciardi – il termine di 60 giorni è troppo ampio, rischia di aprire le porte a proposte emulative e falsamente migliorative di quella del proponente, con gravi conseguenze anche per la PA. «Per questo riteniamo che la procedura iniziale di evidenza pubblica debba prevedere un termine massimo di 30 giorni, a beneficio degli operatori che intendono a loro volta presentare proposte alternative».